Scritto da: Dott.ssa Silvia Baldini, il 24/04/2024 | #Cura e Prevenzione
Onde d’urto: cosa sono e come agiscono
La terapia fisica per il trattamento dell'apparato muscolo scheletrico
Le onde d’urto rappresentano una soluzione terapeutica in grado di curare diverse patologie legate all’apparato muscolo scheletrico. Introdotte all’inizio degli anni 90 per la cura dei calcoli renali, oggi vengono considerate una valida alternativa per la cura di diversi problemi, grazie soprattutto alle loro proprietà antinfiammatorie, antidolorifiche e anti-edema, nonché per la riparazione dei tessuti.
Le onde d'urto sono considerate parte delle Terapie Fisiche, una serie di trattamenti medici e fisioterapici effettuati tramite apparecchiature elettromedicali.
In questo articolo descriveremo cosa sono le onde d’urto, come funzionano e quali patologie possono curare.
Cosa sono le onde d’urto
Le onde d’urto sono onde acustiche ad alta energia utilizzane nel campo della fisioterapia (fisioterapia chiari e fisioterapia brescia) per ottenere effetti benefici e curare diverse patologie. Gli impulsi sonori che vengono creati dai generatori (detti litotritori) sono di breve durata e hanno elevata pressione, producendo un’azione meccanica che si propaga nei tessuti.
Essendo onde acustiche, e quindi di natura meccanica, non presentano alcun rischio legati alla radioattività.
Le onde d’urto hanno una particolare forma d’onda, diversa da quella degli ultrasuoni. La prima fase è infatti di pressione positiva, seguita da un’altra fase di pressione negativa, meno ampia della precedente.
Il trattamento agisce a livello microscopico sulle cellule, stimolando i tessuti a reagire attraverso la produzione di sostanze antinfiammatorie e fattori di crescita, stimolando in questo modo la rigenerazione dei tessuti a partire dalle cellule staminali.
Grazie ai loro benefici e alla loro efficacia, le onde d’urto, che inizialmente venivano utilizzate soprattutto per la cura dei calcoli renali, hanno trovato applicazione per il trattamento di patologie ortopediche e patologie relative ai tessuti ossei e molli.
Grazie ai loro effetti, vengono perciò utilizzate da più di un decennio in campi come l’urologia, l’ortopedia, la fisiatria e la riabilitazione, con differenze sostanziali nel trattamento in base al tipo di tessuto su cui si sta andando ad agire.
Il trattamento con le onde d’urto è particolarmente efficace, sicuro e non invasivo, agendo attraverso uno shock che permette al metabolismo di ripartire e ai processi biologici di attivarsi. Queste caratteristiche le rendono una valida alternativa agli interventi chirurgici e alla cura dei postumi di un trauma.
Tipologie di onde d’urto
Esistono principalmente due tipologie di onde d’urto, ovvero le onde d’urto focali e le onde d’urto radiali.
Le onde d’urto radiali sono caratterizzate da un’azione che si irradia su una vasta zona della superficie trattata. Infatti, non si focalizzano su un unico punto e non arrivano eccessivamente in profondità.
Per il trattamento delle onde d’urto radiali, utilizzato l’impatto creato da un proiettile d’acciaio sparato a 4-5 bar di pressione. La collisione don la zona da trattare crea un’onda d’urto che si espande nei tessuti.
Le onde d’urto focali, invece, hanno un’azione concentrata su un punto specifico, agendo in profondità nei tessuti. Per il trattamento vengono utilizzati diversi tipi di generatori, e la tecnologia permette di regolare l’intensità e la direzione delle onde.
Benefici delle onde d’urto
Il trattamento con le onde d’urto ha diversi benefici. In primis ha delle proprietà antinfiammatorie e un effetto antidolorifico e antigonfiore per quanti riguarda i tendini, i legamenti e i tessuti molli.
Inoltre, sono in grado di velocizzare il processo di rigenerazione dell’osso in seguito ad una frattura e di rigenerazione cutanea di piaghe, ulcere e diverse tipologie di ferita. Un ulteriore effetto importante riguarda, infine, la nuova formazione di vasi sanguigni nella zona trattata.
Onde d’urto: sicurezza e controindicazioni
A differenza di quanto si potrebbe pensare, i trattamenti con le onde d’urto non causano alcun trauma e lesioni e, al contrario, hanno lo scopo di stimolare la guarigione dei tessuti. Se il trattamento viene effettuato con attenzione, con i macchinari adeguati e in seguito ad una attenta diagnosi, le onde d’urto sono un metodo sicuro e praticamente privo di effetti collaterali.
Chiaramente, se non vengono utilizzate nel modo corretto e seguendo le precauzioni precedentemente indicate, potrebbero creare degli ematomi sulla zona in cui vengono applicate.
Inoltre, il trattamento è in generale poco dolorose e viene facilmente tollerato. Esistono alcuni casi in cui i generatori potrebbero creare onde d’urto meno tollerabili.
Alcuni trattamenti sull’osso che utilizzano le onde d’urto focali, i quali richiedono maggiore energia rispetto al normale, potrebbero poi richiedere un’anestesia per rendere il trattamento tollerabile.
Le onde d’urto hanno presentano anche delle controindicazioni, che possono essere relative e assolute. Quelle assolute sono le seguenti:
- Gravidanza
- Presenza di tumori e tromboflebiti nella zona interessata
- Presenza di strutture delicate e sensibili (come midollo spinale, gonadi facciali e encefalo)
- Presenza di organi (come polmone ed intestino)
Le controindicazioni relative sono invece:
- Vicinanza di cartilagini in fase di accrescimento (anche se studi sperimentali hanno dimostrato l’assenza di rischi)
- Presenza di Pace Maker o altri elettrostimolatori. In questo caso bisognerà scegliere con attenzione il tipo di generatore
- Malattie o alterazioni della coagulazione del sangue: in questo caso andrà valutata l’idoneità al trattamento con le onde d’urto.
Terapia con onde d’urto: quando viene effettuata
La terapia con le onde d’urto viene utilizzata trattare diverse patologie ortopediche, sia nella forma acuta che cronica. Alcuni esempi sono:
- Tendinopatia
- Fascite plantare
- Patologie ossee, come fratture da stress, necrosi avascolare, pseudoartrosi, ritardo di consolidazione….
- Sperone calcaneare
- Pubalgia, polsite e epicondilite (gomito del tennista)
- Jumper’s knee (ginocchio del saltatore)
- Patologie cutanee
- Sindrome miofasciale
- Contratture e lesioni muscolari senza discontinuità
- Tunnel carpale
La terapia dura solitamente tra le 3 e le 4 settimane, con interventi di cadenza settimanale. La durata delle sedute è in media di 5-10 minuti e il paziente dovrà semplicemente sedersi sul lettino senza compiere alcuno sforzo.
La zona soggetta al trattamento guarisce il mese successivo al trattamento, momento in cui l’organismo inizia a beneficiare degli interventi.
Per questo motivo è prevista una visita di controllo periodica per verificarne l’efficacia.
Dott.ssa Silvia Baldini
Fisioterapista, Titolare BS Fisiomed
Silvia Baldini si distingue come professionista altamente qualificata nel settore della fisioterapia, con un'ampia esperienza tecnica e manageriale. [Leggi il CV di Dott.ssa Silvia Baldini]