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Scritto da: Dott.ssa Paola Bertolotti, il 13/09/2024 | #Cura e Prevenzione

Trigliceridi alti: cause, sintomi e come abbassarli

Scopri come risolvere il problema dei trigliceridi alti




I trigliceridi alti, condizione nota come ipertrigliceridemia, sono un problema particolarmente comune che può portare a diverse conseguenze negative se non viene trattato nel modo corretto.

I trigliceridi sono un tipo di grasso presente nel sangue, essenziali per il corretto funzionamento dell’organismo. Tuttavia, quando i livelli superano la soglia di normalità, possono diventare un fattore di rischio per diverse malattie.

In questo articolo parleremo del problema dei trigliceridi alti, descrivendo come funzionano questi grassi, quali sono le cause e i rischi dell’ipertrigliceridemia e come è possibile curare questo problema.


Cosa sono i trigliceridi

I trigliceridi sono la principale tipologia di grasso presente nel corpo umano e derivano principalmente dall’alimentazione degli individui, poiché si trovano sia nei grassi animali che in quelli vegetali. Rappresentano una vera e propria riserva energetica in grado di fornire, a parità di peso, il doppio dell’energia fornita da sostanze come i carboidrati o le proteine.

Il loro funzionamento è abbastanza semplice. Quando assumiamo più calorie rispetto a quante ne consumiamo, il corpo umano immagazzina queste calorie sotto forma di trigliceridi. Quando poi l’organismo ha bisogno di energia, i trigliceridi vengono rilasciati e utilizzati come fonte energetica.

I trigliceridi non rappresentano solo la principale riserva energetica del nostro corpo, hanno anche funzione protettiva perché, localizzati nel tessuto adiposo sottocutaneo, evitano la dispersione di calore e svolgono una funzione di protezione meccanica degli organi interni addominali.

Sebbene siano una componente essenziale del nostro metabolismo e della nostra composizione corporea, livelli eccessivi di trigliceridi possono causare diversi problemi di salute, come malattie cardiovascolari e problemi al fegato e al pancreas.

Possiamo quantificare i livelli di trigliceridi con un semplice prelievo di sangue, si misura infatti la trigliceridemia, ovvero la concentrazione di trigliceridi nel sangue, espressa in mg/dl. Una concentrazione eccessiva di trigliceridi nel sangue viene perciò definita con il termine ipertrigliceridemia.


Quando i trigliceridi sono alti?

Il livello di trigliceridi è considerato elevato quando supera il valore supera i 200 mg/dl. In particolare si hanno le seguenti distinzioni:

Persone adulte:

  • Trigliceridi normali: valore inferiore a 150 mg/dl
  • Trigliceridi al limite: valore compreso tra 150 e 199 mg/dl
  • Trigliceridi alti: valore compreso tra 200 e 499 mg/dl
  • Trigliceridi molto alti: valore superiore a 500 mg/dl

Persone sotto i 18 anni:

  • Trigliceridi normali: valore inferiore ai 90 mg/dl
  • Trigliceridi al limite: valore compreso tra 90 e 129 mg/dl
  • Trigliceridi alti: valore superiore a 130 mg/dl

Avere dei valori eccessivi di trigliceridi significa che il corpo sta immagazzinando un eccesso di grassi nel sangue, segnalando anche possibili problemi legati al metabolismo.

L’ipertrigliceridemia può portare gravi conseguenze. I trigliceridi alti sono associati ad una maggiore probabilità che si presentino malattie cardiovascolari, come coronopatie, ictus, infarto del miocardio, aterosclerosi, l’angina pectoris ecc.

Il rischio è ancora maggiore quando esiste la presenza di altri fattori di rischio, come il diabete, l’aumento del colesterolo LDL o la riduzione del colesterolo HDL.


Trigliceridi alti: quali sono le cause

L’ipertrigliceridemia può essere causata da diversi fattori. I più diffusi sono un’alimentazione poco equilibrata e uno stile di vita sedentario.

Ecco alcune delle possibili cause dell’ipertrigliceridemia:

  • Alimentazione poco bilanciata: un’alimentazione ad alto contenuto calorico soprattutto ricca di grassi saturi, colesterolo, carboidrati ad alto indice glicemico può causare un aumento della concentrazione di trigliceridi.
  • Fumo di sigaretta e eccessivo consumo di alcolici.
  • Obesità e sovrappeso: l’eccesso di peso è strettamente legato all’aumento dei trigliceridi, poiché il grasso corporeo in eccesso aumenta la quantità di trigliceridi nel sangue.
  • Stile di vita sedentario: l’inattività fisica e uno stile sedentario possono contribuire all’aumento dei trigliceridi, poiché l’attività fisica aiuta a bruciare i grassi e a mantenere il livello di trigliceridi nel range stabilito.
  • Diabete: le persone che soffrono di diabete di tipo 2 tendono ad avere livelli di trigliceridi alti a causa della resistenza all’insulina.
  • Uso di farmaci: alcuni farmaci, come i beta bloccanti, gli estrogeni, i diuretici, i corticosteroidi, la pillola anticoncezionale, i retinoidi, il tamoxifene ecc., possono aumentare il livello di trigliceridi come effetto collaterale.
  • Gravi malattie renali, come l’insufficienza renale e la sindrome nefrotica.
  • Malattie endocrine, come l’ipotiroidismo, l’acromegalia e la sindrome di Cushing.
  • Pancreatite
  • Cirrosi epatica
  • Condizioni genetiche: note come ipertrigliceridemia familiare, possono alterare il metabolismo dei grassi.

Trigliceridi alti: quali sono i sintomi

L’ipertrigliceridemia tipicamente non causa sintomi evidenti, ma rappresenta un importante fattore di rischio per le malattie cardiovascolari. È infatti ormai consolidata un’associazione significativa tra elevati livelli di trigliceridi e il rischio di sviluppare “placche” di colesterolo nelle pareti dei vasi sanguigni, un processo noto come aterosclerosi.

La formazione, l’infiammazione e la rottura di queste placche provoca gravi malattie cardio-cerebro-vascolari come l’infarto del miocardio, l’arteriopatia periferica e l’ictus ischemico. Inoltre, quando i trigliceridi in eccesso si depositano nel fegato e nel grasso addominale causano la steatosi epatica (il “fegato grasso”) e l’obesità viscerale. Queste condizioni favoriscono l’instaurarsi della sindrome metabolica, un complesso di squilibri endocrino-metabolici che si associa allo sviluppo di diabete, ipertensione, aterosclerosi e insufficienza cardiaca.

Infine, valori molto elevati di trigliceridi (superiori a 1000 mg/dl o 11,30 mmol/L) possono essere causa di pancreatite acuta sia negli adulti che nei bambini.


La diagnosi dei trigliceridi alti

La diagnosi dei trigliceridi alti viene effettuata attraverso un esame del sangue definito come lipidogramma. Attraverso questo esame è possibile misurare il livello di trigliceridi, quello del colesterolo totale, del colesterolo LDL e del colesterolo HDL.

In questo modo è possibile ottenere una diagnosi completa del profilo lipidico del paziente. Per ottenere dei risultati accurati è necessario effettuare l’esame a digiuno, poiché i livelli di trigliceridi possono aumentare dopo aver mangiato.

Dopo aver diagnosticato un livello elevato di trigliceridi, il medico può consigliare ulteriori indagini o esami, in modo da individuare eventuali cause sottostanti, e valutare il rischio e identificare le possibili terapie.


Trigliceridi alti: le terapie

Trattare l’ipertrigliceridemia richiede prima di tutto un’attenta diagnosi da parte del proprio medico. Questo per escludere la presenza di eventuali fattori di rischio che potrebbero mettere a rischio la salute del paziente, andando poi ad influire sulla terapia da mettere in pratica.

La terapia può variare in base al paziente e alle cause dei trigliceridi alti. In generale, è importante adottare uno stile di vita sano e delle buone abitudini alimentari.

Questo può significare:

  • Modificare la propria dieta: ridurre il consumo di zuccheri semplici e di grassi saturi, limitare l’alcol e aumentare il consumo di grassi sani e fibre.
  • Limitare il consumo di alcool
  • Fare regolarmente esercizio fisico
  • Tenere sotto controllo la glicemia e il colesterolo
  • Perdere peso

Nel caso in cui l’adozione di uno stile di vita sano non porti a risultati sufficienti, il medico potrebbe aggiungere alla terapia un trattamento farmacologico. I farmaci principali per la cura dell’ipertrigliceridemia sono i fibrati; a questi può essere utile associare le statine o integratori come la niacina e composti degli acidi grassi Omega 3.


Trigliceridi alti: conclusioni

I trigliceridi alti rappresentano un importante fattore di rischio per la salute dell’individuo. Attraverso uno stile di vita sano e, se necessario, utilizzando dei farmaci specifici, è possibile gestire al meglio e ridurre le conseguenze negative legate all’ipertrigliceridemia.

Adottare una dieta sana, fare esercizio fisico regolare, e mantenere un peso corporeo sano sono i pilastri per abbassare i trigliceridi e migliorare la salute generale.

È sempre importante consultare il proprio medico ed effettuare regolarmente esami per una valutazione a 360 gradi ed eventualmente per mettere in pratica le migliori opzioni terapeutiche in base al caso specifico.


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Dott.ssa Paola Bertolotti

Dott.ssa Paola Bertolotti

Medico farmacologo con Master in Nutrizione, Direttore Sanitario

La Dott.ssa Paola Bertolotti emerge come una professionista dedicata e competente nella valutazione dello stato e del fabbisogno nutrizionale di bambini e adulti. [Leggi il CV di Dott.ssa Paola Bertolotti]




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