Scritto da: Dott.ssa Silvia Baldini, il 29/11/2024 | #Cura e Prevenzione
La sindrome da stanchezza cronica (CFS, dall’inglese Chronic Fatigue Syndrome), nota anche come encefalomielite mialgica, è una condizione debilitante che colpisce moltissime persone.
Si tratta di una condizione complessa e caratterizzata da una stanchezza persistente e senza motivi apparenti, che non migliora con il riposo e peggiora dopo aver compiuto attività fisico o mentale, anche minima.
Si tratta di un disturbo che può essere collegato a diverse situazioni fisiologiche o patologiche e, oltre alla stanchezza, causa solitamente altri sintomi, spesso simili a quelli dell’influenza.
Questo articolo esplorerà le cause, i sintomi e le strategie che possono essere messe in atto per gestire la sindrome da stanchezza cronica.
Cos’è la sindrome da stanchezza cronica?
La sindrome da stanchezza cronica, o encefalomielite mialgica, è un disturbo complesso le cui cause sono ancora in parte misteriose. Colpisce sia uomini che donne, sebbene le donne abbiano una probabilità maggiore di esserne afflitte, e può manifestarsi in qualsiasi età, ma è più comune tra i 30 e i 50 anni.
Uno degli aspetti che rende questa patologia frustrante, è il fatto che le cause non sono ancora comprese del tutto, il che rende difficile la diagnosi e il trattamento. Tuttavia, si pensa che siano fattori genetici, ambientali, infettivi e immunologici possano contribuire al suo sviluppo.
È caratterizzata da una sensazione di fatica persistente che non si risolve con il riposo e non dipende da altri fattori che normalmente causano stanchezza, come altri problemi di salute o attività fisica intensa.
Sindrome da stanchezza cronica: le possibili cause
Nonostante le cause non siano ancora chiare, alcuni fattori di sono stati identificati come potenzialmente legati alla sindrome da stanchezza cronica:
- Infezioni virali: alcune persone sviluppano la CFS in seguito a infezioni virali, come la mononucleosi o infezioni da herpesvirus.
- Deregolazione del sistema immunitario: alcuni pazienti mostrano un sistema immunitario iperattivo o disfunzionale. Non è comunque chiaro il legame tra le due situazioni.
- Disfunzione endocrina: alterazioni dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene potrebbero influire sulla regolazione dell’energia e dello stress.
- Fattori genetici: esiste una predisposizione genetica che potrebbe aumentare il rischio di sviluppare la sindrome da stanchezza cronica.
- Stress e traumi: eventi traumatici e livelli di stress elevati possono scatenare o peggiorare i sintomi.
I principali sintomi da stanchezza cronica
I pazienti che soffrono di sindrome da stanchezza sono colpiti da un senso di continua fatica e una sensazione di sfinimento e spossatezza. Tutto questo tende a non alleviarsi in alcun modo, anche dopo il riposo, e tende a peggiorare dopo aver compiuto un’attività fisica o mentale.
A questi si affiancano altri disturbi secondari, simili a quelli dell’influenza.
I principali sintomi sono:
- Problemi cognitivi: come deficit di memoria, difficoltà do concentrazione e confusione mentale.
- Dolori muscolari e articolari: dolori immotivati e non collegati ad altre condizioni mediche.
- Sintomi influenzali: mal di gola ricorrenti, mal di testa intensi e linfonodi ingrossati.
- Disturbi del sonno e sensazione di non sentirsi riposati dopo aver dormito.
- Dolore alle articolazioni
- Fatica debilitante: la fatica è il sintomo centrale ed è caratterizzata da una sensazione di esaurimento fisico e mentale che non si allevia con il sonno.
- Peggioramento post esercizio: peggioramento dei sintomi dopo aver compiuto attività fisiche o mentali.
Sindrome da stanchezza cronica: le patologie associate
In alcune situazioni, la stanchezza cronica potrebbe rappresentare un sintomo correlato ad altre patologie, rappresentando un campanello d’allarme e indicando la necessità di effettuare ulteriori approfondimenti.
Le principali patologie che possono essere associate alla stanchezza cronica sono:
- Celiachia
- Anemia
- Diabete
- Ipertiroidismo
- Cardiopatie
Sindrome da stanchezza cronica: la diagnosi
Prima di tutto è importante dire che non esiste un test diagnostico specifico per identificare la sindrome da stanchezza cronica. Per questo motivo, il medico effettua prima una diagnosi differenziale, con l’obiettivo di escludere altre patologie che possono provocare un senso di stanchezza simile a quello associato alla encefalomielite mialgica.
Perciò, un medico per assicurarsi che il problema che sta curando è la sindrome da stanchezza cronica, dovrà la presenza di altri disturbi come anemia, diabete, ipertiroidismo, disturbi del sonno, malattie infiammatorie, malattie psicologiche come depressione o ansia e altro.
Per individuare alcune di queste patologie è spesso necessario effettuare esami del sangue sul paziente.
La diagnosi della sindrome da stanchezza cronica è praticamente certa quando tutte le cause sopra descritte non sono in grado di giustificare la debolezza e la stanchezza dell’individuo.
Delle possibili linee guida per la diagnosi della sindrome da stanchezza cronica sono fornite dall’Institute of Medicine degli Stati Uniti, il quale ha riconosciuto la validità di questa malattia e ha stabilito dei criteri diagnostici semplificati. Il paziente deve essere soggetto ai seguenti tre sintomi:
- La situazione di stanchezza cronica è in atto da almeno 6 mesi, non deve essere causata da attività fisica intensa e non migliora con il riposo.
- I sintomi peggiorano in seguito ad attività fisica
- Il sonno non migliora in alcun modo la situazione di stanchezza cronica
Devono poi essere presenti i seguenti sintomi:
- Difficoltà cognitive
- Sensazione di stordimento e capogiri quando il paziente è in piedi
Come trattare la sindrome da stanchezza cronica
Ad oggi, non esiste una cura definitiva per la sindrome da stanchezza cronica. Esistono, tuttavia, alcuni possibili rimedi e strategie che possono attenuarne i sintomi.
Il dibattito riguardo all’efficacia di tali trattamenti è tutt’ora aperto, poiché alcuni pazienti non traggono benefici evidenti. Ecco alcune delle possibili strategie da mettere in atto per combattere la sindrome da stanchezza cronica:
- Terapia cognitivo comportamentale: l’obiettivo di questa terapia è quello di aiutare il paziente a comprendere il problema che lo colpisce, capirne i sintomi e gestirli in qualche modo. Normalmente, la terapia cognitivo-comportamentale è utilizzata per la cura delle malattie mentali, ma alcuni medici hanno notato che è efficace anche contro l’encefalomielite mialgica.
- Pacing (gestione dell’energia): il pacing consiste nel bilanciare attività fisica e riposo per evitare il peggioramento post esercizio. Questa strategia è fondamentale per ascoltare il proprio corpo e non spingerlo oltre i propri limiti.
- Trattamenti farmacologici: la somministrazione di farmaci antidolorifici, antidepressivi e per migliorare il sonno può permettere di gestire e ridurre i sintomi legati alla sindrome da stanchezza cronica.
Inoltre, i medici consigliano ai pazienti di:
- Evitare situazioni stressanti
- Evitare il consumo eccessivo di zuccheri
- Evitare il consumo eccessivo di bevande alcoliche e caffè
- Trovare del tempo per rilassarsi durante la giornata
- Migliorare il sonno
- Evitare cibi e bevande a cui si è intolleranti
Sindrome da stanchezza cronica: conclusioni
La sindrome da stanchezza cronica è una condizione complessa, che richiede un approccio personalizzato e multidisciplinare per la gestione dei sintomi. Se pensi di soffrire di CFS, è fondamentale consultare un medico specialista per ottenere una diagnosi accurata e un piano di trattamento adeguato.
La ricerca su questa condizione è in continua evoluzione e c’è speranza che in futuro si possano sviluppare terapie più efficaci. Nel frattempo, sensibilizzare l'opinione pubblica e promuovere la comprensione della malattia sono passi cruciali per migliorare la qualità della vita dei pazienti.
Dott.ssa Silvia Baldini
Fisioterapista, Titolare BS Fisiomed
Silvia Baldini si distingue come professionista altamente qualificata nel settore della fisioterapia, con un'ampia esperienza tecnica e manageriale. [Leggi il CV di Dott.ssa Silvia Baldini]